TRACCIA per l'INCONTRO DONNE del 22 APRILE 2018

 foulard

La parola di Dio che ci viene proposta in questo tempo dopo la festa di Pasqua, ci chiede di acquisire una profonda libertà verso noi stessi e verso gli altri. Per questo è un tempo privilegiato per mettere meglio a fuoco quali sono le voci e le autorità da cui ci lasciamo ogni giorno guidare. Molte volte abbiamo l’impressione di essere molto obbedienti nella vita di tutti i giorni, consumandoci e impegnandoci in tante cose che, in realtà, diventano un po’ alla volta forme di idolatria che ci rendono schiave. Siamo partite dalle necessità cui rispondere, delle urgenze ed emergenze cui far fronte e siamo arrivate a rendere padroni della nostra vita cose non essenziali, strumenti che da utili diventano capaci di strumentalizzarci, affetti che ci legano in modo sbagliato… Risorgere con Cristo significa verificare se ciò a cui stiamo vincolando la nostra libertà sia realmente qualcosa che Dio ci ha chiesto e non piuttosto un ideale di perfezione e di coerenza, che stiamo faticosamente tentando di conquistare.

Il salmo 135 ci invita a ripercorrere la nostra storia, per vedere quali sono state veramente esperienze di liberazione. Il far memoria ci permette di dare senso agli eventi come parte di un discorso di Dio, della tenerezza, dell’amore, del perdono con cui ha accompagnato la nostra vita.

E’ una lunga litania che canta: eterna è la tua misericordia… il tuo amore, la tua tenerezza… che pervade tutti i passi della storia di un popolo in cammino. Ma quel popolo non è lontano, quell’Israele sono io, è la mia famiglia, la mia comunità ecc... E’ un tornare con la memoria del cuore dentro a quei fatti, che solo dopo ci rivelano un amore grande, che non ci ha lasciati in preda a quelle passioni che ci fanno tenere prigioniere delle nostre attese, bisogni e meriti acquisiti. È solo la memoria del cuore che ci permette di accettare anche quelle parti incompiute di noi stesse, perché avvolte dalle sue viscere di misericordia.

Salmo 135 

1Rendete grazie al Signore perché è buono,

perché eterna è la sua misericordia.

2Rendete grazie al Dio degli dèi,

perché eterna è la sua misericordia.

3Rendete grazie al Signore dei signori,

perché eterna è la sua misericordia.

4Lui solo ha compiuto grandi meraviglie,

perché eterna è la sua misericordia.

5Ha creato i cieli con sapienza,

perché eterna è la sua misericordia.

6Ha disteso la terra sulle acque,

perché eterna è la sua misericordia.

7Ha fatto le grandi luci,

perché eterna è la sua misericordia.

8Il sole, per governare il giorno,

perché eterna è la sua misericordia.

9La luna e le stelle, per governare la notte,

perché eterna è la sua misericordia.

10Colpì l’Egitto nei suoi primogeniti,

perché eterna è la sua misericordia.

11Da quella terra fece uscire Israele,

perché eterna è la sua misericordia.

12Con mano potente e braccio teso,

perché eterna è la sua misericordia.

13Divise il Mar Rosso in due parti,

perché eterna è la sua misericordia.

14In mezzo fece passare Israele,

perché eterna è la sua misericordia.

15Vi travolse il faraone e il suo esercito,

perché eterna è la sua misericordia.

16Guidò il suo popolo nel deserto,

perché eterna è la sua misericordia.

17Colpì grandi sovrani,

perché eterna è la sua misericordia.

18Uccise sovrani potenti,

perché eterna è la sua misericordia.

19Seon, re degli Amorrei,

perché eterna è la sua misericordia.

20Og, re di Basan,

perché eterna è la sua misericordia.

21Diede in eredità la loro terra,

perché eterna è la sua misericordia.

22In eredità a Israele suo servo,

perché eterna è la sua misericordia.

23Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi,

perché eterna è la sua misericordia.

24Ci ha liberati dai nostri avversari,

perché eterna è la sua misericordia.

25Egli dà il cibo a ogni vivente,

perché eterna è la sua misericordia.

26 Lodate il Dio del cielo,

perché il suo amore E’ SEMPRE!

ALCUNE DOMANDE PER RIFLETTERE:

 

Un mare che mi si para davanti e mi impedisce di procedere. Mi fermo davanti a questo mare e comincio a darci un nome…

 

Divise il Mar Rosso in due parti…

Ecco il passaggio… una strada in mezzo al mare si apre... posso passare Vedo questo due parti: mi trovo davanti a questo passaggio di liberazione e corro il rischio di non passare perché in fondo mi dico che è tutto un mare. Non distinguere, non riconoscere che ci sono due parti, lasciarmi condurre dalla testa che dice: fa lo stesso, una cosa vale l’altra, non importa…mi impedisce di scegliere. Sul più bello che tutto di me è pronto per vivere questa liberazione mi fermo…. A cosa do ascolto?

C’è oggi nella mia vita un Mosè che con la sua solidità mi dice di fidarmi…? Mi fido?

C’è stato qualcuno che ha diviso il mare che mi ha permesso di attraversare quella sofferenza, che altrimenti da sola ci sarei affogata dentro?

Mi sono fidata, mi sono arresa non alla paura ma alla fiducia. Posso dare un nome ad un evento in cui il dare fiducia mi ha permesso di vivere un passaggio che credevo insuperabile?

 

Vi travolse il faraone e il suo esercito:

Dietro sento un rumore pauroso che incalza… che mi raggiunge … sono armati, mi inseguono…. Chi sono?

Mi giro e tutti quei carri e cavalieri che mi inseguivano, quelli di cui sento ancora il fiato sul collo non ci sono più, o meglio li vedo morti. Che cosa è successo? Chi erano? Perché non hanno più questo potere su di me?

Colpì l’Egitto nei suoi primogeniti

Questo figlio che per primo ha rotto, ha aperto il nostro utero (ci ha reso e ci ha fatto sentire feconde), è quello che oggi dobbiamo portare dentro questo mare per essere liberate. Il primogenito è una aspettativa continua. E’ diventato un nostro possesso, un idolo che ci incatena entrambi. Ora ci viene chiesto di lasciare che Dio lo colpisca, cioè che lo stacchi da noi. Quello che abbiamo sentito primogenito nella nostra vita perché ci ha reso feconde, rischia di farci entrare in quella sterilità, schiavitù perché è diventato il faraone della nostra vita a cui ci sottomettiamo.

Quanti doni sono diventati faraoni?

Quanti talenti, quante capacità che ho usato solo per me, nella ricerca frenetica della mia realizzazione?

 

Colpì grandi sovrani…

Se sono sovrani nella mia vita vuol dire che hanno preso spazio, tempo, respiro in me… Il Signore vuole colpire il bisogno che mi ha portato a lasciare spazio nella mia vita a queste persone o fatti che mi hanno invaso la vita, l’hanno occupata, l’hanno diretta secondo scopi e fini personali.

Quale gancio sto ancora offrendo a questi sovrani che mi tolgono spazio vitale, non permettendo a Dio di colpirli perché io sono ancora attaccata a loro e Lui non vuole colpire anche me?

 

Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi

Lui non si dimentica mai di noi, solo che viene a noi quando noi ne abbiamo bisogno. Chi è piena di se stessa non se ne fa niente di un Dio misericordioso. Dio vuole liberarci dalla condanna di un’esistenza tutta concentrata su noi stesse. Dio vuole svuotare il nostro cuore dai sensi di colpa, dovuti alla rincorsa della nostra immagine di perfezione, per colmarlo della gioia di essere salvate.

Perché facciamo di tutto per mostrare la nostra bravura, quando l’annuncio che raggiunge il cuore degli altri è quello di saper narrare il nostro fallimento, le nostre fragilità senza averne più vergogna?

 

Egli dà il cibo a ogni vivente

Il vivente è colui che accoglie il Veniente. C’è solo un altro modo per assaporare la vita, accogliere Lui, mangiare la sua parola come nostro cibo per compiere il tragitto dalla pancia al cuore. Solo così riusciremo a diventare sensibili alle piccole occasioni quotidiane di cui i nostri giorni sono ricolmi. Senza lasciarci prendere dalla paura che ci venga chiesto più di quello, o di perdere quello che abbiamo in tasca. È fidarci che ogni giorno Lui che si riversa in noi con la sua misericordia, ci permette trovare dentro le nostre piccole tasche, ancora un po' di più di amore.