Casa della custodia

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SO-stare, Accoglienza, Intimità, Preghiera.

CASA DELLA CUSTODIA

Il logo rappresenta:

Due mani che tengono aperta la porta di una casa.

Chi entra per curiosità, per un bisogno trova una o più persone disponibili ad accogliere.

Un’accoglienza e ospitalità che permettono ad ognuno di consegnare qualcosa di sé e di chinarsi al cuore della propria vita per trovarvi la presenza di Dio, che già attende e abita nel profondo di ogni cuore.

La persona rannicchiata al centro del cuore rappresenta il bisogno che ha ogni persona di sviluppare in pienezza le potenzialità e doni ricevuti. Doni e potenzialità che la persona stessa a volte non sa di avere e che scopre proprio quando lo sguardo altrui li riconosce e li fa emergere.

La porta rappresenta anche un libro aperto: quello dalla Parola di Dio che ascoltata e fatta rimbalzare dentro il cuore tiene desto il desiderio di rinnovare l’incontro con Gesù risorto, fonte e origine di ogni amore.

Un incontro che diventa soffio di vita che spinge ad un oltre, ad altro, fino a scoprire con sorpresa che la vita affidata a Lui diventa capace di custodire la storia di ciascuno, narrata e accolta nella CASA DELLA CUSTODIA.

 

“Dando coraggio a tutto ciò che sa di inizio, a tutto ciò che sa di nascita, a tutto ciò che sa di germoglio”. 

(Angelo Casati)


CON UNA FRATERNITA' E SORORITA' CHE SI FA CUSTODIA

"Sono io custode di mio fratello, di mia sorella?” (Genesi 4,9).

La custodia è una scelta da fare tra le tante, ma diventa necessaria quando si risponde all’amore ricevuto dal Padre. Tale amore si esprime nei legami che si creano, nel riconoscersi e ritrovarsi fratelli e sorelle perchè tutti figli e figlie di Dio, che è Padre e Madre. Ci vuole custodia del fratello e della sorella per scambiare in libertà quello che di Dio vive dentro ciascuno e sentire che nella diversità delle esperienze di fede, di vita, si esprime la ricchezza, la bellezza della comunione.

Fraternità è quel legame non scelto, ma che si scopre come linfa che scorre nelle nostre vene, e che ci costituisce come credenti. Non è assenza di tensione, ma risoluzione positiva, creativa dei conflitti che nascono proprio nell’incontro tra le diversità di ciascuno. Nelle difficoltà incontrate mettendo insieme i vari doni, la tentazione è quella della fuga, di lasciar perdere. Ma proprio la voce di Dio che ci chiama a questa custodia reciproca ci invita a restare fedeli a quell’abitare insieme dove ci accorgiamo di essere debitori gli uni degli altri.  Nessuno infatti giunge a riconoscere a fondo la propria verità se non nell’incontro con gli altri:

«Non comunico effettivamente con me stesso se non nella misura in cui comunico con l’altro». Questo spiega perché nessuno può sperimentare il valore della vita senza volti concreti da amare.” (Fratelli tutti, 87). 

Quindi le difficoltà, gli intoppi che s’incontrano non diventano un ostacolo. Anche Gesù ha affrontato il limite umano con quel suo modo di farsi accanto che  è arrivato al cuore di ciascuno, e arriva anche oggi a noi quando siamo lontani e con altri pensieri e preoccupazioni. Si fa intimo abitante del nostro cuore risvegliandoci a qualcosa che mai pensavamo di avere dentro. La bellezza di questo lento, ma efficace risveglio rende tutti capaci di entrare nel cuore delle persone, restando sulla soglia del loro mistero.

 

 

 

Fermarsi per so-stare

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(Cosa trovi?)

Dei volontari dell'Associazione SO-STARE che a turno saranno presenti ogni settimana dal giovedì pomeriggio alla domenica per accogliere le persone. In queste giornate c'è anche la presenza di don Paolo.

Dal giovedì al sabato alle ore 7.15 Ascolto della Parola del giorno.

 

 


Benedizione degli ulivi

Maria Maddalena apostola di Cristo

Trasfigurazione

Abbraccio

Il Tempio è Gesù

Tracce di cielo

Pensieri per meditare